Dotazioni del rifugio

Il rifugio si trova a quota 1197 s.l.m. alla base del M.Penna con un ottima visibilità sulla valle.E'composto di un vano cucina,due bagni con doccia e antibagno e due camere da letto per ospitare 12 persone.La cucina è munita di frigorifero,lavello ,due piastre elettriche per cucinare una stufa a legna e un tavolo con dodici sedie.I bagni sono forniti di docce con acqua calda proveniente da uno scaldabagno (circa 60 litri) alimentato a corrente.Nelle camere troviamo letti a castello con materazzo e armadi per riporre il proprio guardaroba.L'acqua che alimenta tutte le utenze del rifugio ,viene fornita da due cisterne interrate della capienza complessiva di circa ottanta quintali.Questa va bene per i bagni,le docce , pulizia delle pentole e accessori vari ,ma non va bene per bere ,perchè è sottoposta a disinfezione per evitare il formarsi di batteri in quanto rimane ferma per molto tempo.Il rifugio è munito anche di un depuratore con funzionamento automatico o manuale e della raccolta differenziata dei rifiuti.Il funzionamento di tutti questi apparecchi è affidato ad un gruppo elettrogeno a benzina di potenza pari a 5 KW, inutile dire che acqua e benzina vanno usati con parsimonia in quanto tutto va trasportato da valle com mezzi 4x4 .

16 giugno 2012 ,la cerimonia di inaugurazione del rifugio di monte Penna (monte penna appennino umbro marchigiano)

INAUGURATO IL RIFUGIO DEL MONTE PENNA.
Sabato 16 giugno in località “Troscia Penna” è stato inaugurato il rifugio, restaurato dal Gruppo Speleologico Gualdo Tadino, alla presenza delle autorità e di un nutrito pubblico di escursionisti. Il rifugio è situato sul versante del monte Penna che sovrasta la frazione di Rigali, poco sotto la cima del monte Fringuello, in riva ad un minuscolo laghetto carsico, tra pascoli e macchie di faggi. Dopo alcuni lavori effettuati nel 2005, la struttura era in disuso, causa la scarsa accessibilità del luogo e la posizione, fuori delle solite rotte di chi fa trekking o altre attività in montagna sul nostro appennino: l’ultimo utilizzo, in anni antecedenti al duemila, era legato alla pastorizia. A seguito di contatti tra Amministrazione Comunale di Gualdo Tadino e Gruppo Speleologico, una delibera affidava la struttura al GSGT per una risistemazione dello stabile nell’ottica di un utilizzo per fini escursionistici. Il Gruppo subito dopo l’inverno si metteva al lavoro e con la competenza di soci ed amici, con l’affiatamento e l’abitudine ad operare in fretta e bene, con la stretta collaborazione dell’Amministrazione Comunale, entro maggio realizzava quanto richiesto per restituire alla cittadinanza una struttura importante, un punto di sosta e d’incontro per chi sale sul monte Penna, per chi vuol conoscere l’interessante zona della Cava del Ferro e delle grotte limitrofe. Una splendida giornata ha visto affluire al rifugio escursionisti, partiti da Gualdo attraverso la pineta di Roti o saliti dal versante di Rigali. Dopo l’esecuzione dell’Inno di Mameli e l’alzabandiera, due soci del GSGT, Sergio Garofoli e Vittorio Carini, mettevano in risalto la presenza di tanti escursionisti, enti, associazioni e dei rappresentanti l’Amministrazione Comunale. Erano presenti infatti il Sindaco di Gualdo Tadino Roberto Morroni e la giunta al completo, il vicesindaco Fofi, gli assessori Gramaccia, Pompei, Vitali, Viventi, il presidente del consiglio comunale Vecchiarelli, rappresentanti del Corpo Forestale, del Soccorso Alpino e Speleologico del CAI, della sezione CAI di Gualdo Tadino, del gruppo di protezione civile “La Sorgente”, della Pro Loco di Rigali, della stampa e televisioni locali. I ringraziamenti si sono estesi a tutti i componenti del gruppo per il lavoro svolto, con un doveroso ricordo per figure indimenticabili come Italo Scatena e Sauro Lupi, tra i soci fondatori del GSGT, purtroppo da tempo scomparsi. Il Sindaco Morroni ha posto l’accento sul positivo recupero di una struttura interessante per la valorizzazione dell’area, per Gualdo e per i gualdesi, in una simbiosi ed unità d’intenti tra Amministrazione ed associazionismo, l’assessore Paola Gramaccia ha messo in risalto le difficoltà ad intervenire sul rifugio, da sempre considerato marginale e quasi dimenticato, assicurando, come ribadito anche dal Sindaco, l’impegno dell’Amministrazione perché l’opera intrapresa non subisca arresti, ma sia l’occasione per rilanciare anche altre iniziative a favore della zona montana. Il rituale taglio del nastro ha concluso l’ufficialità della manifestazione, semplice e schietta, che ha messo in risalto atti concreti e cose fatte, non solo programmi o progetti.
Gruppo Speleologico Gualdo Tadino.